Richard Dawkins è nato a Nairobi, in Kenya, il 26 marzo 1941, da una famiglia inglese. Il padre si era trasferito in Africa durante la Seconda Guerra Mondiale per servire nelle forze alleate. Nel 1949 la famiglia Dawkins tornò in Inghilterra. Dawkins ha studiato all'Università di Oxford, laureandosi nel 1962 e svolgendo poi il dottorato di ricerca insieme all'etologo olandese Niko Tinbergen. Trasferitosi negli Stati Uniti, dal 1967 al 1969 è stato assistente nella facoltà di zoologia all'Università di Berkeley (California). Nel 1970 è divenuto professore universitario (lecturer) di zoologia all'Università di Oxford.
La sua prima opera di divulgazione scientifica fu Il gene egoista (The selfish gene, pubblicato nel 1976 e in seguito rivisto e aggiornato nel 1989). Il suo grande successo nel settore della divulgazione dei temi della teoria dell'evoluzione lo ha condotto, nel 1995, a diventare titolare della prima cattedra di Public Understanding of Science a Oxford. Dal 1997 divenne anche membro della Royal Society of Literature.
È sposato dal 1992 con Lalla Ward, attrice ed artista, che ha curato le illustrazioni per alcuni suoi libri. I due sono stati presentati da un amico comune: lo scrittore britannico Douglas Adams. Richard Dawkins è fra i sostenitori del Progetto Grandi Scimmie Antropomorfe, che mira a estendere ai grandi primati antropomorfi i principali diritti dell'uomo.
Il gene egoista (1976)
Dawkins è noto al grande pubblico in particolare per la sua opera di divulgazione della sua visione dell'evoluzione basata sulla nozione dell'"egoismo del gene", esposta nella sua opera più nota, Il gene egoista. La visione di Dawkins mantiene un impianto complessivo evoluzionista ma identifica nel gene, anziché nell'organismo individuale, il soggetto principale dellaselezione naturale che conduce il processo evolutivo. Dawkins, infatti, afferma che: "L'unità fondamentale della selezione, e quindi dell'egoismo, non è né la specie né il gruppo e neppure, in senso stretto, l'individuo, ma il gene, l'unità dell'ereditarietà." (Da Il gene egoista cap. 1 "Perché esiste la gente?" pg. 13-14, ed. Mondadori - Oscar Saggi)
Aggiunge inoltre: "Hanno sbagliato tutto [si riferisce a studiosi a lui precedenti](...) Sono partiti dal presupposto che la cosa più importante dell'evoluzione fosse il bene della specie (o del gruppo) invece che il bene dell'individuo (o del gene)." (Da Il gene egoista cap.1 "Perché esiste la gente?" pg. 4)
L'argomentazione principale di Dawkins non riguarda comunque la confutazione della selezione di gruppo, già rifiutata dalla maggior parte dei biologi al momento della pubblicazione del libro, quanto piuttosto l'introdurre una nuova visuale nella comprensione dell'evoluzione, il punto di vista del gene egoista, invece che dell'individuo egoista.
Dawkins sottolinea comunque che questa interpretazione non deve intendersi come un mutamento radicale rispetto al darwinismo classico (che guarda all'individuo come unità di selezione della selezione naturale), ma piuttosto come uno strumento intellettuale che facilita la comprensione e la visualizzazione dei processi evolutivi.
Dawkins precisa che con il termine egoismo non intende affermare che i geni abbiano una volontà propria, ma solo che l'effetto dei geni negli individui che li ospitano è quello di determinare delle strutture fisiche o dei comportamenti che aumentano o diminuiscono la probabilità che il gene si replichi e che aumenti la sua frequenza nella popolazione genetica.
Il fiume della vita (1995)
Il sottotitolo dell'edizione italiana recita Cos'è l'evoluzione?. Dawkins si propone infatti di far conoscere al lettore i vari aspetti della teoria evolutiva. Non rinuncia tuttavia ad attaccare il disegno intelligente.
« Un buon modo per rappresentare efficacemente il nostro compito è immaginare che le creature viventi siano opera di un Artefice divino e tentare, applicando la progettazione inversa, di comprendere che cosa l'Artefice abbia voluto massimizzare. Qual era la funzione di utilità di Dio? Il ghepardo indica in ogni dettaglio di essere stato superbamente progettato per qualche scopo, e dovrebbe essere abbastanza facile studiarlo applicando la progettazione inversa per comprendere la sua funzione di utilità. Il ghepardo sembra fatto apposta per uccidere la gazzella. I denti, gli artigli, gli occhi, il naso, la muscolatura degli arti, la colonna vertebrale e il cervello di questo predatore sono tutti come potremmo aspettarci se lo scopo di Dio nel progettarlo fosse stato quello di massimizzare le morti tra le gazzelle. Ma se applichiamo la progettazione inversa allo studio della gazzella troviamo evidenze ugualmente impressionanti dello scopo diametralmente opposto: la sopravvivenza delle gazzelle e la morte dei ghepardi per fame. È come se il ghepardo fosse stato progettato da una divinità e la gazzella da una divinità rivale. In alternativa, se vi è un solo Creatore che ha fatto la tigre e l'agnello, il ghepardo e la gazzella, qual è il Suo gioco? È un sadico che si diverte ad assistere a spettacoli cruenti? Cerca di scongiurare la sovrappopolazione tra i mammiferi africani? Oppure ha interesse a mantenere alta l'audience dei documentari naturalistici di David Attenborough? Tutte queste supposizioni sono funzioni di utilità del tutto plausibili. All'atto pratico, ovviamente, sono del tutto false. » | |
(Richard Dawkins, Il fiume della vita). |
Dawkins e la filosofia
La consapevolezza che il gene agisca in ogni modo possibile al fine della sua sopravvivenza, anche conducendo l'uomo a divenire un "veicolo", o meglio "macchine da sopravvivenza,robot semoventi programmati ciecamente per conservare quelle molecole egoiste note col nome di geni" (Parole di Dawkins, usate nell'introduzione del 1976 all'op.cit.), porta Dawkins alla conclusione di carattere etico-esistenziale secondo cui "sia l'egoismo che l'altruismo si spiegano attraverso la legge fondamentale(...)del gene egoista (Dall'op. cit. cap.I "Perché esiste la gente?" pg.9). Nonostante questa affermazione, egli evidenzia come il suo intento non sia quello di far propaganda ad una moralità basata unicamente sulla legge del gene, ma offrire oltre una chiave di lettura dell'evoluzionismo, una del mondo e dell'uomo, conscio che la "filosofia e le materie così dette "umanistiche" vengono ancora insegnate come se Darwin non fosse mai esistito..." (Dall'op.cit. cap.1 "Perché esiste la gente?" pg.3) Le affermazioni di Dawkins hanno dato vita a discussioni, molte delle quali tuttora aperte. Tra i più noti "avversari" (ma sempre nel campo del darwinismo) di Dawkins, Stephen Jay Gould. Come Lewis Wolpert è ateo, ma a differenza di quest'ultimo non elogia la religione come mezzo per alleviare le sofferenze, ma ne propone l'abolizione.
Religione
Dawkins è ateo, membro onorario della National Secular Society, vicepresidente della British Humanist Association e illustre sostenitore della Humanist Society of Scotland. Nel suo articolo i Virus della mente (dal quale è nato il termine ammalato di fede), suggerisce che la teoria dei memi può spiegare il fenomeno della religione e di alcune caratteristiche comuni in molte religioni, quale l'idea che i non credenti saranno puniti. Nel 2003, l'Atheist Alliance International ha istituito il Richard Dawkins Award in suo onore.
Nel 2006 ha pubblicato il libro L'illusione di Dio (The God Delusion) che ha suscitato accese discussioni per le radicali prese di posizione contro le religioni e che lo hanno reso uno dei libri più letti nel periodo a cavallo tra il 2006 e il 2007.
Nel 2006 ha pubblicato il libro L'illusione di Dio (The God Delusion) che ha suscitato accese discussioni per le radicali prese di posizione contro le religioni e che lo hanno reso uno dei libri più letti nel periodo a cavallo tra il 2006 e il 2007.
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